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scorpione
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Inserito il - 04/02/2011 : 09:06:05
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Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Notizia barbisa, notizia pon pon, notizia petpet. Novità nel campo delle innovazioni tecnologiche. I costruttori tedeschi della Mercedes e della Volkswagen hanno inventato la macchina che va a pipì. L'automobile a urina. Invece di berla come fanno gli omeopatici, la metti nel serbatoio e le emissioni inquinanti si riducono vistosamente. Quando è finita è un casino perché l'auto smette di funzionare. Senza pipì, non si muove più. Tra l'altro pensa che comodità per le donne che fan pipì 10 volte in mezz’ora. Almeno ’sta continua rubinetteria serve a qualcosa. Ogni 10 chilometri un piccolo rabbocco. E senti qua: un pieno di questa bella roba, di questo cocktail, (che deve essere poi lavorato in laboratorio) dura la bellezza di quindicimila chilometri. Non quindici, quindicimila, capisci? Sono tanti. Scusa ma quanta ne devi fare di pipì perché duri per quindicimila chilometri?
Il pieno chi te lo fa, uno che è appena uscito dall'Octoberfest? Se commercializzano ’ste macchine, dovranno mettere dei distributori… con chi? Io propongo Del Piero e la Chiabotto. Fanno tanta plin plin. Li comprerà la Mercedes. Quei due da soli fan pipì per tutto il fabbisogno di Düsseldorf. Del Piero che ha il beccuccio fa anche gli interventi di emergenza. Comunque: per adesso questa tecnica la utilizzano appunto Mercedes e Volkswagen.E noi? Marchionne? Serghej? Crudelio Marchion hai sentito? Adesso che hai vinto il referendum, ci dici che macchine fighe avete in progetto? Perché agli operai hai fatto promettere che lavoreranno di più, male macchine fighe le devi inventare tu. No perché qui la Mercedes fa pipì nel motore, la Volkswagen fa pipì nel motore, tu che idee ti sei fatto venire? Cosa nascondi, nel cassetto? La Topolino? Che va a topi del naso? O come innovazione cambierai il colore dei fanalini della Musa? Se non hai in mente niente, fai anche tu le macchine a pipì, Sergio. Io ti trovo i nomi. Segnati. La «Zampillo ».
La «Sprizzo». Ho già persino preparato lo slogan: «Fai pipì nella tua Sprizzo… e vai a razzo! ». Se no, un bel nome per una monovolume è la «Diuresi». O, se vuoi, la «Minzionne», che sta tra la minzione e Marchionne. La Renault ha già detto che farà la «Pisoir» e la «Pisade». Se no, visto che sono i reni gli interessati, una la chiameranno «René». La «René» della Renault. In Russia faranno la «Irina»? Che va a orina? ’Sta cosa delle auto a pipì mi ha scatenato la stupidera… Chissà se faranno anche la Vespa che va a pipì? La Vespasiano.Ma anche i distributori. La Esso diventerà la Cesso? Se ci pensi la IP è già avvantaggiata, mette due suoi cartelli al contrario e da IPIP diventa subito PIPI… Ai distributori venderanno anche la pipì super che puzza di asparago e la verde, quella quando mangi i carciofi. Nel futuro si dovrà poi insegnare ai cani a fare pipì anziché sulle ruote direttamente nel serbatoio. Piscia Bobi, che devo andare a Savona. A questo punto però io mi chiedo: e la cacca? Perché non se la fila nessuno? Perché la semplice, familiare cacca umana non stimola la fantasia degli scienziati? Eppure, possibile che a nessuno venga in mente di fare, non so... una stufa che vada a stronzet, invece che a pellet?
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scorpione
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Inserito il - 11/02/2011 : 10:03:28
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LUCIANA LITTIZZETTO Parlapà. Carla Bruni non è più di sinistra. Posso dire minchiazza? Peccato. Pensa che io avevo un suo poster vicino a quello di Marx e Che Guevara e ho dovuto toglierlo. Un po’ me l’aspettavo. D’altronde che non avesse sposato un tornitore di Mirafiori ce n’eravamo accorti. Comunque darmage. Peccato. Perso anche l’ultimo voto. No dico. La sinistra. Domanda. Ma adesso che Carlà non è più di sinistra, Berlu la inviterà alle feste a suonare la chitarra con Apicella? Intanto a lei, sì che gliene fa. Anche se invecchia, è sempre più gnocca.Ho visto le foto. Inossidabile. Poi quello che in lei non cambia mai è quell’espressione sempre uguale, sai con l’occhio un po’ a mezz’asta che guarda dall’alto in basso... che sembra che dica: piacere io sono la Carlà, e voi siete delle m...Ma veniamo a parlare di attualità, di un’ordinanza comunale fatta dalla sindachessa di Genova Marta Vincenzi che riguarda le prostitute... Pare che le prostitute a Genova vadano come il pane e che in certi quartieri tipo Cornigliano o Sanpierdarena ci siano così tante dispensatrici di jolanda a pagamento da intralciare il traffico. Come mai? Visto che i liguri sono di braccino corto, fan degli sconti? Paghi due prendi tre?O magari le genovesi non professioniste sono di jolanda stretta? Non si sa. Fatto sta che la sindachessa ha emanato tutta una serie di ordinanze per contenere questo, diciamolo pure, casino.
Prima regola. E’ proibito d’ora in avanti alle prostitute l’«abbigliamento indecoroso».Ma come. Se sei prostituta e batti il marciapiede puoi mica farlo in grisaglia... Cosa devi fare? Vestirti come la Gelmini? Con il tailleur grigio, il foularino e gli occhialini bordeau? Oppure vestirti da suora?... Marta, scusa, ma le hai viste le ragazze come vanno in discoteca adesso?Manca solo che si leghino le tette alle orecchie e girino col laser che le illumina la topeide. Cosa fai, le metti tutte in galera? Almeno finora le prostitute le riconoscevi, perché erano portatrici di minigonna di plastica rossa a fil di gnau anche nei giorni della Merla. Adesso rischi di caricare in macchina la profia di religione di tuo figlio... E’ proibito anche il «saluto allusivo». Cioè una che dice «Ciao bello!» si può già multare. Quindi d’ora in poi si deve presentare in modo educato: Ignazia Leobaldi, zoccola, piacere... No, ma pensa gli equivoci... magari all’angolo della strada ti viene incontro una distinta signora con lo spolverino che ti dice: Buongiorno Avvocato... e tu è un attimo che ti chiedi: la conosco o è un trans? E poi ancora. Ai clienti è proibito «chiedere informazioni finalizzate ad acquisire prestazioni sessuali». Tipo: «Quanto fa?» non si può chiedere... Ma scusa. Se un cliente non può chiedere «Quanto fa questo e quello», cosa va a trofie a fare? Ma l’ordinanza più bella è questa: è vietato a quelli che si avvicinano alle prostitute in auto, «eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale».
Ma allora basta che tu non vada a lucciole e a Genova puoi fare le acrobazie su due ruote come Oler Togni? Col vigile che fa: «Alt! Come mai viaggia su due ruote e fa le sgommate sul marciapiede col Suv, va mica a prostitute? ». «Assolutamente no, sono solo ubriaco, ho fumato uno spinello e mi diverto a buttare giù i bidoni della spazzatura...». «Allora mi scusi... vada pure... ». E pensare che questa Vincenzi mi sembrava una in gamba.E invece come vai a toccare le prostitute, spari la cazzata, è matematico.
Grande Luciana!!!!
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scorpione
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Inserito il - 18/02/2011 : 10:18:50
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IL PENSIERO DEBOLE 18/2/2011 LUCIANA LITTIZZETTO Che figo. Un milione di donne sono scese in piazza. Legioni di jolande. Un tappeto di tope che a Torino andava da piazza San Carlo a Piazza Vittorio… un topis roulant. Tutte insieme ingarbugliate in una trama di fili colorati a gridare: mica siamo tutte così! Ci sono anche le donne normali, che lavorano e faticano per guadagnarsi un posto di lavoro, e la dan via sì,ma gratis… la donano con gioia e tremor di gambe, con passione e sprezzo del pericolo e soprattutto con voglia e non turandosi il naso. Dai. Ci sono donne fichissime in giro… guarda Anna Oxa… avrà anche lei i suoi bei venticinque per gamba, e invece… sembra che ne abbia 25 in tutto.O ha una gamba sola, ma non credo, o se no ha il dono della fighitudine. Ci sono, quelle che sono insignite della fighitudine imperitura. Che non è questione di bellezza, ma di stato di grazia che ti porti dietro finché campi, anche a ottant’anni e oltre.
La fighitudine ci sono delle donne che ce l’hanno, e delle altre no. Io per esempio non ce l’ho. Sono dotate di fighitudine quelle che si alzano dal letto come se fossero appena uscite dal parrucchiere. Io invece esco dal parrucchiere come se fossi appena uscita dal letto. Rendo l’idea? Son quelle che si mettono una gonna sbrindellata, con l’orlo che pende e stan da dio, e tu chiedi: ma dove l’hai comprata? Al mercato. Cinque euro. Minchia che odio. Tu ti metti un tailleur di Armani e sembri la nonna della Gelmini. Somigli a quei parapioggia rivoltati dal vento. E col tubino sembri un gamberone. Poi sono debrufolizzate. Mangiano delle vaccate pazzesche e han sempre la pelle di pesca. Io sembro il panettone coi canditi anche se mangio un sedano bollito. Io col ciclo ho delle occhiaie come Voldemort e loro fan paracadutismo. Son quelle che hanno le mani lunghe e affusolate senza bisogno di unghie finte. Io una volta ho messo le unghie finte, sembravo quei rastrelli di alluminio per tirar su le foglie. Son quelle che dopo aver fatto l’influenza non sono sciupate, sono ceree, sembra che le abbia morse il vampiro. Io se faccio l’influenza sembra che mi abbia masticato un mastino senza denti. Comunque me ne son fatta una ragione.
Avrò altre doti, che prima o poi scoprirò. Però quello che proprio mi fa iniettare gli occhi di sangue come una stampante a getto di inchiostro, quello che mi manda il sangue in aceto balsamico, è quando dicono: «Io però da piccola ero bruttissima e timida, ero proprio un rospetto». Certo. E adesso son delle gnocche al vapore coi cosci da giovenca, le bocce che puntano nel reggiseno come due musi di cane che han snasato il fagiano e un derrière che parla tutte le lingue del mondo. Non solo ma poi: alte 2 metri. Ma scusa. Mi vorrai mica dire che da piccola non si vedeva che saresti diventata una pertica? Che non avevi le manone e i piedoni già nella culla? E gli occhi? Non è che prima ce li avevi tinta guano e poi improvvisamente, speng, ti si sono azzurrati di colpo. Non lo vedi a dodici anni se ti vengono dei respingenti da treno merci?! Cosa fanno le tette? Spuntano in una notte come i boletus satanas? «Eh… fino a dieci anni non avevo queste gambe così lunghe»… Certo, amore, le hai tirate fuori come il cavalletto della macchina foto.A dieci anni eri nana che non arrivavi a mettere il muso sul tavolo… poi una mattina… sdong… ti sei alzata e hai picchiato il cranio nel lampadario… E come mai allora la mia jambe c’est resté ragnette? Come mai a me non è sbocciato il culetto alto e mi è rimasto il bulbo del tulipano? Devo chiedere a Piero Angela? E’ perché ho una maturazione lenta? Tipo quella della tartaruga marina che campa duecento anni per cui a 46 non mi sono ancora sviluppata? Insuperabile!!!!
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scorpione
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Inserito il - 25/02/2011 : 13:48:29
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Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Siam tutti isterici. Velenosi come amanite muscarie. Anche Gattuso. L’avete visto? Un gatto che gli han dato fuoco alla coda. E’ partito di brocca non lo teneva più nessuno, ha dato una testata a Jordan l’allenatore degli inglesi, momenti lo stira. Che io non ho mai capito. Spiegatemi voi che siete maschi. Qualche volta avrete fatto a botte no? Che peso siete? Piuma, mosca, o acaro dei cuscini? Io da piccola ero tiratrice di capelli. Sono stata anche in nazionale juniores. Comunque dicevo. Spiegatemi le testate. Ma quando dai una testata no, non ti fai male anche tu? Che senso ha? Testa contro testa fa male, non è meglio piede contro balle? Non ti conviene tirargli un calcio nei maroni che almeno senti morbido? Come smollare una timpulata a un cuscino... No, testate... come i mufloni... perché tanto anche se ve la rompete dentro non c’avete nulla da perdere, voi maschi. Niente che si disfa.
Stamattina mi girano. Non so se si nota. E sai qual è la scaturigine delle mie paturnie? La lettura dei giornali. Nello specifico delle pagine di politica... mi sembra di essere la protagonista di un fantahorror. Posso farmi portavoce di un pensiero comune? Basta. Ragazzi basta. Non ne possiamo più. C’avete rotto. Abbiamo le palle grosse come boules de neige... Abbiamo le balle così grandi che se il walter fosse in proporzione andrebbe bene per tirare giù le olive dai rami alti. Non possiamo passare le settimane a parlare di Berlusconi, di trofie e di jolanda... Dovete governare. Dovete fare le leggi e le riforme. Per quello vi paghiamo. Pensa che ho letto che dall’inizio dell’anno hanno fatto una sola legge. In 50 giorni! E non ci sono state neanche le ferie... Dal primo gennaio 2010 a oggi si sono riuniti 171 volte su 409 giorni. E gli altri 238? A flanellare! E adesso dobbiamo andare a rivotarli?Ma vi cascassero le balle all’unisono. Tutti insieme. In parlamento. Prann. In modo tale che oltre tutto scivoliate su quelle degli altri. Ma state a casa, guardate. Non riunitevi neanche più. Votate su Facebook. Fate un profilo «Camera dei Deputati », con la foto di Pantalone, taggatevi le leggi l’un l’altro. Votate per sms. Fate le riunioni su Skype… o se no iscrivetevi tutti a lezioni di merenghe, o direttamente a «Ballando sotto le stelle » almeno vi vediamo sudare un po’... No, perché intanto noi cittadini lavoriamo. Perché è questa la verità. Che siamo noi che stiamo mandando avanti l’Italia. Non voi. Noi che la borsa ce la portiamo da soli, non abbiamo uno che ce la porta... Noi che andiamo in pensione a 70 anni, con la dentiera che traballa, e non voi che ci andate dopo 2 anni soltanto, noi che se abbiamo bisogno di case, non ci sono i costruttori che ce le regalano senza che ce ne accorgiamo e i concorsi andiamo a farli per far numero, tanto vincon sempre gli amici vostri... E risparmiateci ’sti manifesti elettorali. Quelli spiritosi... Tipo Vergi... Ne’? Oppure Scopiamo... via la vecchia politica. Lasciate che siano i comici a fare i comici. Voi fate i politici. E quel tizio che si chiama Maurizio Marrone? C’è scritto, più o meno, in piccolo: «Torino è rossa, è ora di cambiare colore ». E poi, enorme: «Marrone». Ma proprio del colore della cacca, dobbiamo diventare?
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scorpione
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Inserito il - 04/03/2011 : 10:39:54
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IL PENSIERO DEBOLE 4/3/2011 Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Notizia toda gioia toda bellezza. Novità nel campo degli attrezzi femminili. Diciamo subito che è una cosa per donne… Si chiama Moon cup. Traduco: Moon luna, cup tazza. La coppetta della luna. A meno che Mon non sia come dicono Jolanda in veneto. E dove si mette la Moon cup? Ti ricordi il caffè? E’ buono qui e buono qui. Ecco questa è solo buona qui. Sulla squisitissima eminenza la jole. Dunque. Per le portatrici sane di jolanda hanno inventato un aggeggio per salvaguardare l'ambiente. Uno strumento ecologico che rispetta la natura. Che si può oltretutto riutilizzare di volta in volta. E' praticamente un bicchierino di silicone, che tu pieghi come un origami e metti dentro, sistemi nell'apposita cassettiera. E quando si usa? Le donne lo possono usare una volta al mese. Per cinque giorni. E chi ha orecchie per intendere intenda. E' chiaro? Serve per fare paracadutismo e la ruota anche nei giorni in cui cambiamo l’uovo. Sono stata abbastanza soft nella descrizione? Insomma. Da usare come alternativa agli assorbenti con le ali, l'elica e le lame rotanti. Pare che un sacco di donne la stiano sperimentando e si trovino benissimo. Basta solo prendere un po’ dimestichezza con l'attrezzo e poi è tutto in discesa. Dicono anche che sia molto comoda. Allora.
Adesso per carità. Va bene tutto. Dimmi che è ecologica, che è igienica, dimmi che rispetta l'ambiente… ma comoda? Comoda? Comode sono le calze a pantofola, comodo il parcheggio in piazza Castello, comoda la centrifuga per l'insalata, i bastoncini di pesce, che li butti in padella e via. Ma la coppetta della luna? Come si fa a dire che ’sto copri-spinterogeno è comodo? Sarà utile, ma comodo non penso. Mi sembra un po’ come quelle che si inerpicano su tacchi da 12 beccheggiando come catamarani e poi dicono che sono comodissimi. No, dico, per me puoi anche infilarti un flute di quelli da champagne, anche un boccale della birra, un calice di quelli a pancia per il cognac, ma che sia comoda è un altro par di maniche. E' vero che lì dentro ci facciamo star di tutto, dai walter ai bambini, però una micro teglia per la torta… Poi devi camminare come a capodanno quando porti il pentolone con le lenticchie dai parenti? Che stai tutto rigido per non farlo rovesciare, poi lo metti in macchina per terra, parti, e alla prima frenata è uno tzunami di lenticchie che arriva fino al vetro davanti?
Scusa magari sei sul pullman… quello frena e opp… dai il giro… o l'amica che ti arriva da dietro, pacca sulla spalla… Pam… E tu strabordi come il latte sul fuoco… Poi devi avere anche dimestichezza… non è come mettersi un dito nel naso, che la traiettoria è quella non ti puoi sbagliare… li vai un po' a caso, random… devi fare un po' come la sogliola quando si sistema sotto la sabbia… che si assesta pian pianino… come quando cerchi il campo col telefonino, che ti sposti di un pelo a sinistra e destra… e sai chi l'ha inventato? Un uomo. Di sicuro. Ispirandosi al meccanico quando svuota la coppa dell'olio.
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scorpione
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Inserito il - 11/03/2011 : 09:10:23
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IL PENSIERO DEBOLE 11/3/2011
LUCIANA LITTIZZETTO Darmagi. Annullato il concerto di Apicella. Pare che avesse venduto un solo biglietto. Guarda che uno è poco…sarà stato quello di Berlu? No, perché gli avrebbe lasciato alla cassa un omaggio. Forse era di Carlà. La Bruni. Sai che sta per uscire un suo nuovo cd. Vogliamo fare la ola?Avremo altre 12 o 13 canzoni sublimi. Una però, la più sublime, è già in rete, o almeno, era in rete fino a qualche giorno fa perché purtroppo l'hanno tolta. Merita. Posso dire che merita. E' la versione in italiano di «Douce France», quella di Trenet. ’Sto poveretto è morto giusto dieci anni fa, e per non lasciarlo riposare in santapace, la Bruni ha pensato bene di massacrare una sua canzone. Voi la dovete ascoltare perché descrivere non si può. Tu l’ascolti e ti sale la pressione. Ti escon fuori i denti da caimano. L'impianto sonoro è quello classico di Carlà: chitarrina spompa e vocina sifula.Ma più sifula del normale suo. Sifulerrima. E pure il testo è un capolavoro, piega proprio le ossa, diciamo che lo stile è un po' quello dei grandi successi di Apicella. «Dolce Francia,caro pa/ èse dell'infanzia,mi hai collata di speranza e ti ho presa nel mio cuor… ». Guardate, io l'ho ascoltata e riascoltata, e vi assicuro che dice così: «mi hai collata di speranza». Forse ho capito male. Magari sarà «colata»? Mi hai colata di speranza, nel senso che mi hai colato addosso secchiate di speranza?O vorrà dire: non stavo insieme e mi hai incollata di speranza. Mah.E poi, scusate, va bene che Trenet cantasse «cher pays de mon enfance», perché lui era francese. Ma la Bruni? Ma quale paese dell’infanzia, il suo paese dell'infanzia è Castagneto Po qui in collina, altro che dolce Francia.Comunque,poi continua: «Io ti amo, e ti dedico ’sto brano, io ti amo, nella gioia e nel dolor..».Un verso di stampo scespiriano. Che costernazione suprema.
Altra bella novità. E' uscito il calendario delle Barbie.Ma non un calendario normale. Il lesbo calendario della Barbie, della Barbie l**b**a: 12 mesi di foto di Barbie nude in pose provocanti.E a quelli della Mattel è già partito il plafond. Loro la Barbie possono farla restare fidanzata per cinquant' anni con un uomo che dentro i pantaloni non ha assolutamente niente, ma se qualcuno, preso a pietà, la mette in condizione di consolarsi con una consorella scagliano fulmini. Intanto tocca capire se esiste qualcuno, al mondo, che può eccitarsi vedendo due Barbie accatastate una sull'altra. Già una da sola, fa pensare a due bastoncini per il sushi con la parrucca… poi per carità. Voi uomini siete perversi forte... Vi eccitate guardando certe tette che sembrano espiantate da una mucca frisona, vi può anche partire l'ormone con 2 Barbie che se le sfreghi una contro l'altra servono per accendere il fuoco… Certo perché non è che facciano grandi cose ’ste due. Con le mutande di plastica, le tette senza capezzoli e il c**o senza chiappe le possibilità di fare sesso sono infime. E poi le pose son piuttosto assurde. D'altronde lo sanno tutti che le Barbie nascon già con l'artrite e per loro già piegare il ginocchio è un'impresa. Neanche un bacio si danno, e d'altra parte la lingua non ce l'hanno, il che fra l'altro per due che volessero darsi ad attività lesbo è un deterrente non da poco. Ora aspettiamo con trepidazione il calendario dei Ken e Big Jim omosessuali. Tanto il walter non ce l'hanno, e pure loro potranno fare poco.
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scorpione
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IL PENSIERO DEBOLE 18/3/2011 Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Ken compie 50 anni. E per festeggiare la Mattel che versione avrà messo in commercio? Un Ken con la chierica? Un Ken che si misura la pressione? Un pupazzo con l'ernia espulsa? No signore: La Mattel ci invoglia ad acquistare sto pupazzetto gommoso che sembra Alessio Vinci di Matrix perché ha una nuova particolarità: un pulsante sulla schiena che se lo schiacci… dice «Ti amo». Sì. Ripete una scarambola di «Ti amo» per 5 secondi consecutivi. Mi scusino quelli della Mattel, ma la vera idea sarebbe stata un'altra. Per festeggiare davvero i 50 anni di Ken,non potevano mettergli finalmente il walter, invece che quell' accenno di plumcakeche così dopo mezzosecolo di mutilazione forzata almeno poteva sentirsi finalmente un maschio? Io lo trovo meraviglioso. Io lo metterei anche ai maschi veri un pulsante tra le scapole. Così, almeno, quando vi va il sofficino per traverso e ci tocca scardinarvi la schiena a manate, ne abbiamo un tornaconto. Perché voi maschi non sapete cosa sia il romanticismo. Siete romantici come rospi del pantano. Noi abbiamo bisogno di coccole verbali.
Cerchiamo «qualcosa che faccia spuntare ali di rondine dietro la schiena…» come canta Jovanotti… Abbiamo bisogno che il nostro marajà ci dica delle robe… Ma non tipo: Non vado in bagno devo provare col bifidus regularis della Marcuzzi… parole d'amore, dannazione. Siete empatici come le lontre impagliate, come quei dalmata di porcellana che troneggiano nei salotti borghesi. Se guardi insieme al tuo lui un tramonto appoggiati alla ringhiera, il massimo che ti puoi aspettare è una mano sul sedere.E non è tenerezza che ha sbagliato bersaglio, perché se gliela lasci più di dieci secondi dal sedere passa a tutti gli obiettivi sensibili che ci sono in zona. Uno per uno. A cercare il tasto che fa partire il chupa. La delicatezza non sapete neanche dove stia di casa. Se sei davanti allo specchio a metterti gli orecchini e lui deve lavarsi le mani non chiede, permesso, ti eietta con un colpo di c**o. Se mi fa una carezza non dico di amore ma di compagnia, rischia di riaprirmi la fontanella. Quelle carezze premute che ti escon fin gli occhi dalla testa.Come quelle che fai al gatto che sembra tu lo stia passando nei rulli della pastamatic.Che diventa lungo un metro e mezzo come la pasta degli agnolotti… Se sei di vertebra che scricchiola, scoppietti come un caminetto. Oppure ti bacia sulla fronte. Come si fa coi moribondi e poi dice che per lui è il massimo dell'amore. Verme. Diciamo che rispetto all'età della pietra, la moda di trascinarci per i capelli è solo un po' svaporata perché tante hanno il taglio corto, solo per quello. Senza contare che nel sonno tirano gomitate da wrestling. Ti svegli col setto nasale diritto solo perché la seconda gomitata ti raddrizza il danno della prima. Dio del cielo signore delle cime: perché li hai fatti così? Non potevi fare una femmina solo un po' più ruvida e col piolo sul davanti? Invece no. Hai fatto l'uomo che quando si fa la barba canta come un’orca che ha inghiottito Albano.Se ha la barba di due giorni ci gratti il parmigiano, e se ce l'ha lunga volge allo scimmioide, come Dalla. Ma capisci che gerla che ci tocca portare? Quando vado in Paradiso cerco il capo e gli chiedo spiegazioni.
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scorpione
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IL PENSIERO DEBOLE 25/3/2011 Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Vorrei parlarvi delle notizie positive della settimana ma non ce ne sono. Nothing. Rien da faire. Nada de nada. Ho cercato ma niente. Un parto pluri gemellare, una vincita megamilionaria al Superenalotto, Bondi che sorride... niente. L’unica notizia buona che ho trovato è che Giovanardi ha minacciato le dimissioni da sottosegretario. Per il resto solo notizie di emme. E il disastro in Giappone, e la guerra in Libia, e i barconi a Lampedusa e Yara... Sai che rimpiango Ruby, Noemi e la D’Addario? Pensa come sono messa. No, una notizia piccola c’è. La Marcuzzi è incinta di una bambina. Che bello. Complimentonissimi. Speriamo solo che non la chiami Maria Stuarda... o Casciarel... Appello: Alessia? Non fare come le tue colleghe. Cortesemente. Chiamala come vuoi, ma ti prego escludi questi nomi: Anacarda, Milza, Coriandola e Pesciapalla. Ti prego. E neanche Marca Marcuzzi o Facchia Facchinetti per cortesia ti prego. E nemmeno Winnie the Pooh, visto il nonno. Alessia mi fido di te.
E poi: volevo pregarti di un’altra cosa, Ale. Ti supplico. Potresti non farti fotografare anche tu con la pancia per aria? No, perché, non so se avete notato, adesso è partita ’sta moda qua. Che appena una scopre di essere incinta ecco che tira fuori la trippa e la sfoggia tronfia ai giornali. Si leva la canottiera e mostra la cupola di San Pietro a grandezza naturale. Si fa fotografare in copertina con le mani sulla mongolfiera, il braccio che copre le tette e la faccia da santa martire, inspiegabilmente vergine. Ma perché? Mai per dire che una si faccia fotografare subito dopo il parto, quando condividere lo sfrangimento è salutare e costruttivo, con le sue belle smagliature che vengono a tutte le donne che fanno i figli, che al posto della pancia sembra che abbiano delle strisce pedonali. Macché. Meglio mostrarsi femmina de panza. Ma io mi domando e dico: la gravidanza non è una roba privata? Un miracolo intimissimo? Allora perché non schiaffare in copertina anche un maschio dominante magari con gli amici di Maria in bella vista? D’altronde parte tutto da lì, dalle sfere dei ching... Che poi, tra l’altro, le pance incinte sono tutte uguali... sembrano tutte dei cofani delle Cinquecento. Delle angurie giganti di quelle che trovi ammonticchiate nei chioschi d’estate... Sono pancioni, è come vedere Galeazzi dopo pranzo. Resisti Ale, dammi retta... Anche se l’ha fatto la Nannini, l’ha fatto la Herzigova, l’ha fatto la Seredova, tu non farlo. Perché poi è un po’ un’ostentazione, no? Come quelli che si fanno fotografare vicino alla Ferrari, con quello sguardo superbo che sembra che dica: «Guarda che roba?!... son figo eh?». Senza contare che tante donne brigano e trigano da anni come matte e non riescono a rimanere incinte neanche se si fanno sparare gli spermatozoi a cannonate, e ci restano male a vedere ’sto trionfo di ovuli andati a buon fine. Comunque io la ammiro, la Marcuzzi: fare un figlio che avrà tutti i Pooh come nonni non è mica uno scherzo. Ci va coraggio.
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IL PENSIERO DEBOLE 1/4/2011 Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Basta. Mi sono veramente rotta. Adesso me ne vado con la Ventura sull’Isola dei famosi.Me ne sto lì a spaccare i cocchi a testate, a spulciare babbuini e a pescare saraghi a mani nude. Mi faccio sganciare dall'elicottero come una bomba. Oppure potrei farmi scagliare su Tripoli, così Gheddafi si arrenderebbe in dieci secondi. A proposito di quello lì. La guerra purtroppo continua e lui è sempre più incazzato. E adesso ce l'ha a morte con l'Italia. D'altronde come dargli torto… voglio dire: lo vedi dalla faccia, da come si veste, che quell'uomo ha dei problemi. Va bene che sei arabo. Ma gli arabi non vanno mica tutti in giro vestiti da budini alla nocciola? Coi capelli alla Marzullo e gli occhiali 3 D? Sembra che di notte dorma in tenda e il mattino si alzi senza uscire. Con la tenda che gli fa da vestito. Allora: mettiti tu al posto di Gheddafi. Se uno già è border line, avere a che fare con l'Italia non aiuta. Prima gli baciamo la mano e dopo tre mesi lo centriamo con un siluro. Prima «no, non gli telefono per non disturbarlo», poi improvvisamente patapam giù con le bombe. Adesso Berlu dice che è addolorato per lui, intanto gli mandiamo la portaerei Garibaldi. Allora andiamo avanti così?Domani gli mandiamo un mazzo di tulipani e un raudo, dopodomani vanno in delegazione La Russa e Frattini per far pace, poi come lui si gira provano ad infilargli un patriot dove non batte il sole. Già questo qua proprio tanto a posto non è, con un anda e rianda così lo confondi… La cosa che ho notato è che in tutto questo casino Berlu non si è praticamente fatto vedere… Un mese fa, solo per dire che a lui la gnocca non interessa, ha fatto un videomessaggio a reti unificate, adesso che c'è il Mediterraneo caldo come la polenta concia, tutti sparano missili, siluri, patriot e compagnia cantante… sparito. Anzi.Fa lo spot per il turismo. Ma… è il momento? Con ventimila arabi di tutte le razze che arrivano in barca e sul canotto, di decantare le bellezze paesaggistiche dell'Italia? Centrali nucleari che saltano, maremoti, carri armati, pozzi di petrolio in fiamme… e lui, con la voce delle televendite di Mediashopping… «Lo sapevate che in Italia ci sono 250.000 musei?». Ma… Silvioide? Non adesso per cortesia… ma accendi la televisione, guarda cosa sta succedendo… Musei dopo, Silvio? Prima vediamo se possiamo evitare di respirare l'uranio e di farci saltare per aria dai libici, poi sì. Poi tutti i musei che vuoi. Anche quello dei barattolini vuoti di Actimel….
Ancora una cosetta. Vogliamo parlare del nome della missione di guerra? L'hanno chiamata «Odissea all'alba» e sai quando è cominciata? Alle cinque del pomeriggio. No, proprio per dire i nomi dati a cacchio… Dicono che sarà una guerra lampo e poi la chiamano Odissea? Ma chiamala una botta e via, i tre giorni del condor, toccata e fuga… L’Odissea solo la versione economica sono seicento pagine… Che poi hai letto perché l'han chiamata Odissea? Han chiesto a ’sto colonnello responsabile della missione e lui ha risposto: «Cercavamo un nome che cominciasse per O per ragioni di protocollo…. e così abbiamo scelto Odissea all'alba…». Ma capisci? Potevano chiamarla anche Orangutang… Orgasmo di mezzanotte, Ossessione del cetriolo,Odore di piedi.
Capisci in chemani siamo?
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IL PENSIERO DEBOLE 7/4/2011 Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Siamo nel gorgo. Arrivano dal mare mestolate di profughi e noi non sappiamo se tirarli su o ributtarli in mare. La logica direbbe che se tutti si facessero carico del problema forse si eviterebbe il caos, ma a quanto pare la logica è una dote del cervello umano un po' in disuso, ultimamente. Lampedusa a forza di accogliere libici e tunisini fra un po' affonda, adesso ’sti poveretti li portano a Manduria.A Manduria cosa fanno? Te lo dico io, si incazzano. Ma poi arriva Berlu che compera un trullo e sposta i profughi a Viù nelle valli di Lanzo, che una casetta a mezza montagna ancora non ce l'ha. Quelli di Viù secondo te cosa fanno? Si incazzano. Lui va a Viù, compera uno chalet e sposta tutti i profughi a Montalenghe. E avanti così fino a che i profughi a forza di spostarli li perde per strada poco per volta e resta solo più lui che si ritrova con un p*****aio di case sparse per l'Italia tipo catena BestWestern. Senti basta. Abbiamo bisogno di distrarci dai delitti e dalle pene. Allora. E' tornata a grande richiesta la pubblicità del Tantumrosa con la tipa che arriva trafelatissima all'incontro di bagiane, per via della solita grattarola al fulcro dell'amore. E' passato un anno e sta disgraziata è ancora lì a grattuggiarsi il dolce bersaglio…
Cosa che per altro noi femmine non facciamo mai a differenza di voi maschi che siete sempre lì che vi fregate la lampada di Aladino senza che per altro venga fuori nessun genio. Insomma dicevo. Lo spot è lo stesso. Lei con l'agitasiun, poi usa la pozione magica, e alla fine balla la lambada e si capisce che la Jole non è più un problema ma torna a essere una risorsa. Però c’è una piccola novità.Che lo spot è lo stesso ma compare sullo schermo una pecetta in diagonale che dice: NON BERE. E un'altra con su scritto: USO ESTERNO. La riflessione sorge spontanea. Se han dovuto aggiungere la scritta «Non bere» vorrà dire che in parecchie se lo son bevuto. Invece di scioglierlo nell'acqua del bidè si sono tracannate una pinta di Tantum Rosè. Poi sono andata a controllare ed è così.Son finite tutte all'ospedale. Capisci? Pensa i discorsi fra amiche… «Lorena? A te ha fatto bene il tantum rosa? ».«Ma guarda ne avrò bevuto una cisterna…e mi gratto sempre come un gratta e vinci…». Posso fare un appello? Voglio parlare a quelli della Tantum. Ma scusate, amici, dovete proprio fare le bustine uguali a quelle dell'Agruvit e del Fluimucil? E per forza che poi ci dovete scrivere «Non bere»! Vi spiego: noi ormai siamo abituati con le medicine. A seconda di come sono confezionate sappiamo come si usano. Col gel ci si lava le mani, se è in tubetto si spalma, e se è in bustine si scioglie in acqua e si tracanna. Amici del se tantum mi dà tantum.
Se proprio lo volete fare in polvere, sappiate che noi donne in polvere siamo tanto abituate coi detersivi. Fatelo in fustino, difficile che lo beviamo. Ci viene spontaneo prenderne un misurino, scioglierlo nel bidè, aggiungere l'ammorbidente e darci un giro di centrifuga… Altrimenti, amici del tantum rosa e tantum verde, fate che inventare un prodotto che vada bene per tutto. Dal mal di gola al prurito, un prodotto che tu lo bevi una volta e sei a posto per ogni orifizio di cui ti ha dotato la natura. E ho anche in mente un’idea per il nome:l’una tantum
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Inserito il - 15/04/2011 : 14:28:02
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Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Il sindaco di Capri, tale Ciro Lembo, stufo marcio dei marciapiedi moquettati dalle deiezioni dei cani, ha fatto un'ordinanza municipale dove ordina di prelevare le cacche incriminate, farle analizzare, estrapolare il dna e poi multare il padrone, previo prelievo del sangue sia del cane che del padrone. Tutto questo ovviamente per risalire al legittimo proprietario. Ma ti sembra una cosa comoda? Ma costa meno targare i cani e mettere delle telecamere nella zona blu. Poi tra l'altro Capri è piena di turisti. Cosa fai? Il prelievo del dna sull'aliscafo? Comunque io lo capisco Ciro. E' un problema mica solo di Capri. A Torino abbiamo dei marciapiedi che sembrano delle piste di minigolf. Collezioni di sacher di diverse misure… E lo dico da proprietaria di cane, anche se io ho un cagnino piccolo che fa delle praline… Le cacche di Gigia son delle Saila, hai presente? Più piccole ci sono solo quelle dei topi, le Tabù. Ma se poco poco hai un alano, quelli colano dei bronzi. Fan dei mandorlati da un chilo e mezzo. Dei capitelli di quelli dove ormeggiano i traghetti della Tirrenia. Poi senti quelli che dicono: «Io non la raccolgo perché mi fa schifo». Eh certo…
Invece a noi che la raccogliamo ci piace sentire sotto le dita la mozzarella. Il tartufon. Proviamo un piacere sensuale, come carezzare la seta o il petalo di una magnolia. Tra l'altro non sempre i cani fan delle robe prendibili con un colpo solo. A volte ti sembra di tirar su del purè di fave. E ci piace molto anche pestarla. Io scendo apposta di casa la mattina presto per saltare sulle merde di cane. Mi metto addirittura le scarpe col carrarmatino per portarmi a casa un souvenir. Un porteboneur. Esco e vado subito pattinare su quel metro e mezzo di lava fredda di labrador, quella che regala al ciclista di passaggio un altro motivo per tornare usare la macchina. Sai quelle che preferisco? Quelle sotto le foglie dei platani che ci metti il piede sopra e la foglia fa da skate e ti trovi alla posta senza neanche passare dal via. Che a volte se non ti dai il colpo di reni, coi cani colitici, rischi che ti parta la rotula. Comunque i cani che fan la cacca fan molto ridere. No, perché non è come noi che quando ci scappa andiamo in bagno e sappiamo già dove. Loro no. Loro devono cercare il posto. Il loro water. E cominciano a girare e girare come dervisci. Se hai il guinzaglio telescopico girano intorno a una pianta finché si impiccano e fan la cacca al culmine dello strangolamento.E quando la fanno si mettono in posizione lancio. E fanno una faccia…
Hai presente i concorrenti dei quiz alle ultime domande? Con le cuffie in testa concentratissimi? Altri fanno i distinti. Ti guardano come dire: «Penserai mica che io stia facendo la cacca? Ma non credo proprio. Sto così col c**o arcuato perché è una mia personale posizione yoga ». Alcuni cani, io ne ho avuto uno così, Alì bau bau, sono creativi. Si mettono in verticale e la fanno su per i muri. Non vi è mai capitato di vedere delle cacche appese al muro? Eh. Ci sono cani che han quel vizio lì. La fanno in evoluzione. Due zampe a terra e due appoggiate al muro. Come gli acrobati del circo di Mosca. Manca solo che salgano uno sulle spalle dell'altro per far popò sulla prima finestra.
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scorpione
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Inserito il - 22/04/2011 : 19:26:59
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IL PENSIERO DEBOLE 22/4/2011 Il pensiero debole
Gira che ti rigira amore bello. Parliamo oggi del walter sifulo. Del bell'addormentato nelle mutande. Della no flay zone. Del basta scuse punto it. C'è uno spot che va in onda in questi giorni, per altro fatto anche bene, che invita i maschi che hanno problemi di sollevamento attrezzo ad andare a farsi visitare. Quella dove si vede un lui che sta sveglio di notte a pensare come mai non gli funziona l'arnese e intanto lei se la dorme beata essendosene fatta prestissimo una ragione… Dove fra le varie ipotesi - la cena pesante, il film dell'orrore - lui dà anche la colpa al cane. Allora. Lo dico subito: cani e gatti se fai del ciupa dance non sono interessati. Certo, se lo fai dopo che ti sei cosparso di Ciappi allora è un altro discorso. Se ti nascondi l'osso di gomma nel reggiseno… Boby magari arriva a snasare…ma lì te le cerchi. Comunque dicevo. Escluse tutte le varie patologie per cui il walter si rifiuta di passare dallo stato liquido a quello solido, parliamo invece dell' eterno problema mascolino legato al suo tubo dell'amore. Al suo Cupido dalla freccia morbida. Alla sua anitra wc dal collo storto. I maschi ce l'hanno, questa paura che le turbine stiano ferme. Secondo me è uno dei motivi di rivalità fra maschio e femmina. Perché noi donne abbiamo ben due vantaggi rispetto al nostro Ubu re. Uno: non abbiamo niente che debba stare in tiro per funzionare, anzi: la nostra è stanziale. E' una bogianen. Dove la metti sta. Cozza sembra e cozza resta, non è che diventa cavalluccio marino.
Si dice che il walter non voglia pensieri. Invece noi possiamo anche ripassare a memoria la Vispa Teresa e andare dritte per la nostra strada portandola a casa comunque. Noi, carino, possiamo fare l'amore in automatico così come ci mettiamo il rossetto mentre guidiamo nei tornanti. Due: Loro, sbrigata la pratica, hanno bisogno della pausa di riflessione come Veronesi sul nucleare. Noi invece fisiologicamente siamo in funzione 24 ore su 24 come i distributori di benzina. Comunque volevo rassicurarvi. Se qualche volta non vi si allunga il cannocchiale, se lo squalo resta sardina, se il bruco non prende il volo come farfalla, sappiate che noi ce ne facciamo una ragione, il più delle volte siamo cosi stanche che è quasi una benedizione, continuiamo a considerarvi comunque una sottospecie, ma con immutato affetto. Lo dico soprattutto ai ragazzi giovani, che si bombano di Viagra a 20 anni… ma datevi pace…! Non è mica una gara, non vi si chiede mica una prestazione eccezionale… col viagra rischiate che vi parta in cielo come un missile a tre stadi! Che vi si crepi come il melograno quando è maturo! A noi femmine non piace far l'amore con un martello pneumatico… Preferiamo di gran lunga un trapano a basso voltaggio, guarda cosa arrivo a dirti, un avvitatore a batterie… toh… il grill del forno a microonde… quindi rilassatevi e godetevela con calma. Comunque se dovesse succede il patatrac e vi toccasse trovare una scusa, buttatela sul ridere. Fa bene a voi e fa bene a noi. Per esempio potete dirle: «Hai visto che Riomare? E' così tenero che si taglia con un grissino». Oppure: «Tranquilla. Funziona benissimo anche così. Basta avere l'accortezza di usare il calza scarpe».
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scorpione
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Inserito il - 29/04/2011 : 23:07:40
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Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO Allora. Fatemi aprire ’sto Ballarò. Lasciatemi gridare, lasciatemi sfogare… voglio fare come Pappalardo quando dà di matto. Come Sgarbi quando gli parte la brocca. Non so se capita anche a voi. E' un periodo che ti chiamano tre o quattro volte la settimana per chiederti se vuoi cambiare contratto della luce o del gas... e la Iride, la Paride, la Cabiria, la Sorgenia, la Iris e la Doris… più: tutta la telefonia mobilissima, mediaset premium, e le telefonie fisse e fesse. Tutte tra le otto e le nove di sera. Capisco. Il ragionamento è chiaro. A quell'ora siamo tutti in casa. Ma secondo voi, siete sicuri che siamo in casa per farci trifolare l'anima? Secondo voi, c'è proprio una corsa, da parte nostra per arrivare in casa in tempo per farci svilire i marroni con le centraliniste della Suit, della Ciap e della Minchiamobail? Io ve lo dico: qui marca male. C'è baruffa nell'aria. La gente ne ha già un po' piene le cime di rapa… Ma io mica ce l'ho con gli operatori. Quelli, poveracci, fanno il loro mestiere.
Ma siamo sicuri che non stiamo allevando una generazione di devastati? Una generazione di ragazzi e ragazze che al loro primo lavoro, come prima esperienza, tutti i giorni si fanno mandare a stendere dalla chiunque? Che razza di generazione di frustrati stiamo formando, se le aziende li mettono in condizione di farsi sfancu... sfan... di essere mandati a quel paese da tutto il paese?Ma la Surgenia, la Iride e la Paride è vero che magari fan risparmiare e rispettano pure l'ambiente ma distruggono le psiche dei giovani virgulti. Io cerco di essere gentile, ma so che sono agli ultimi sforzi, perché a quell'ora ci fosse anche dall'altra parte la pastorella Bernadette, mi partirebbe lo stesso un boja faus da Oscar seguito da qualche nomination. Un porca trota a ultrasuoni da svegliare tutto il canile di Via Germagnano… Trovate un altro sistema perché qui siamo alla fruttissima. Chiedo un fermo biologico di qualche settimana. Non voglio che quei ragazzi perdano il lavoro, chiedo solo tregua. Ma poi come fai a pensare che io alle nove di sera, dopo tutta una giornata di snervo al lavoro, abbia la testa, la pazienza, e l'attitudine d'animo per pensare di cambiare contratto della luce? Ma manco so dove l'ho messo il contratto della luce, io… a quell'ora sono già in pigiama, riesco a malapena a cambiare canale col telecomando, ho già il cervello in pausa, con solo più un neurone in attività che fa da guardiano notturno per le emergenze, figurati se cambio qualcosa. Tanto meno il contratto della luce. Perché se uno è tranquillo, due chiacchiere riesce a farle, ma se ha un bebè sul fasciatoio che spara cacca come una betoniera, l'altro grande che si infila la forchetta in un occhio per vedere se riesce a farlo uscire dalla sede, il marito che pedala sulla ciclette e come campanello da bici ogni tanto tira un rutto, è facile che quella pacatezza insita nel Dna femminile venga un filo a mancare…
Vuoi che cambi il contratto? Perfetto. Telefonami tu signor Iride in persona... Signor Paride e signor Gardenia. Chiamami tu. Facciamo pure alle nove. Così la polenta fredda la mangiamo tutti e due.
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scorpione
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IL PENSIERO DEBOLE 6/5/2011 Il pensiero debole LUCIANA LITTIZZETTO La Lega dice no ai baci in tv. L’altro giorno, Massimo Polledri della lega ha detto in aula: Basta con i baci e con le scene di sesso esplicite in tv in prima serata, non per censura, ma «per decenza». Scusa? In tv serve decenza? E in parlamento invece? Si può continuare a dire p*****ate? Per dire: è anche un fatto di sensibilità personale. I baci no, e Capezzone sì? Capisco ancora il sesso, ma i baci… I baci sono una delle cose più belle che ci han dato in dotazione per poter sopravvivere… Sono spesso il momento clou del film, quello che aspetti da quando i due si incontrano per la prima volta tamponandosi al semaforo e quando finalmente arriva è come se baciassi un pochino pure tu.
Poi i baci possono essere di molti tipi. Partiamo dal bacio di circostanza. Sulle guance. Una salvezza soprattutto se quello che devi baciare senti che ha l’alito dello sciacallo che ha appena divorato un’antilope… il fiato che sa un po’ di nido di topo, di Apocalypse Now. La tipica fiatella di certi maschi che sembra che abbiano inghiottito un panino al letame. In quel caso puoi baciare l’aria che lo circonda. E’ oggettivamente brutto ma si tratta di sopravvivenza. Poi c’è il bacio sulla guancia quello con la saliva… che lascia un po’ di smucinamento… i bambini, sono bravissimi in quel bacio lì. Se ti va bene oltre la saliva ti lasciano anche un cucchiaino di moccio. Ma veniamo ai baci sulla bocca. Come primo tipo c’è il bacio a stampo. Il primissimo bacio che dai quando sei adolescente. Quello è un po’ come se dovessi timbrare le labbra del partner. Il bacio di marmo. Che stai con gli occhi aperti che diventano strabici per vedere che faccia fa l’altro.
Ma passiamo ai baci veri. I baci lemonsoda. I baci Saimon le mon. Quelli dove le labbra si smollano, le gambe si piegano, le tette si drizzano e i cuori si fondono. Quelli dove è prevista l’introduzione di quel pezzettino di tessuto molle che abbiamo nella bocca che dicesi lingua. Tra quelli c’è il bacetto, dove il maschio introduce un pezzettino piiiiiiccolo di lingua ma poi la muove come una saetta. La linguetta delle trote, bianca e a triangolo. Se hai il ponte davanti debole te lo ribalta. Poi c’è il bacio con la lingua ricambiato. Dove le lingue si incontrano: «Piacere… piacere... Anche lei qui? Scusi se spingo ma due lingue in una bocca sola fanno effetto ascensore, non si sa mai dove mettersi». Poi ci sono i baci in cui i maschi fanno invasione. Sì. Ci son dei maschi che quando ti baciano pensano di essere in casa loro. Se non stai bene attenta ti soffocano. Quelli che pensano che per limonare ti devono fare la gastroscopia. E poi ci sono quelli bravi. Che baciano così bene da mandarti in estasi, da farti credere che la mano che ti ritrovi sul sedere sia la tua. Il bacio che ti fa vedere gli universi stellati, i cavalli al galoppo, le sfere celesti... tutte cose aeree e eteree mentre dal basso senti qualcosa di meno etereo che si risveglia. Il bacio è una cosa bellissima, è fondamentale, è dal bacio che capisci il tuo futuro, non dal piano accumulo pensioni… Ve lo posso garantire io che sono esperta. Ho baciato Pippo Baudo, non so se mi spiego.
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IL PENSIERO DEBOLE 13/5/2011 Il pensiero debole
LUCIANA LITTIZZETTO Polemicone di Giovanardi per il nuovo manifesto dell'Ikea. E' andata così. Qualche giorno fa, sui muri di Catania sono comparsi dei nuovi manifesti in cui si vedono due uomini di schiena che si tengono per mano e sopra la scritta: «Noi dell'ikea siamo aperti a tutte le famiglie». Io ho subito pensato: Che bel messaggio di civiltà e di accoglienza. E ho anche canticchiato Cremonini: «Ho visto un posto che mi piace si chiama mondo…».
Peccato che invece il Giova sia andato giù di testa. Quando ha visto il manifesto le pupille sono andate a sbattergli contro gli occhiali… sbeng. Gli fumavano gli amici di Maria come la carbonella dei barbecue. Han dovuto cercare di raffreddarlo come il nocciolo di Fukushìma. Allora. Io li ho visti, ’sti due uomini nella foto. Sono assolutamente e indiscutibilmente normali. A parte che uno dei due potrebbe anche essere Giusy Ferreri di spalle coi capelli corti, quindi cadrebbe ogni polemica. Tra l'altro sembra che si tengano per mano, ma magari si stanno solo passando la matitina di legno dell’Ikea.
Ma anche appurato che siano due che stanno insieme, io non capisco tutto ’sto casino. Perché? Due uomini o due donne che vivono insieme e condividono l'armadio 4 stagioni non sono una famiglia? Certo non classica e regular, ma che importa. E qual è la famiglia? Quella tradizionale? Un marito, una moglie e l'amante che non si vede perché è nascosto nell'armadio Sgnuffa dell’Ikea?
Poi a ben vedere non è affatto un manifesto offensivo, tutt'altro… No, dico, capisco se avessero fotografato due che si frugavano nelle brache con la scritta: «Eccolo qua, il pezzo che non trovavo!». Oppure i due incastrati uno sull'altro come i ripiani di una libreria con sopra la scritta: «Noi dell'Ikea siamo aperti a qualsiasi tipo di montaggio». Allora sì. C'era ostentazione. Ma così no.
Guarda Giovannone, basterebbe così poco, per avere finalmente un'Italia veramente all'avanguardia in fatto di legislatura per le coppie gay. Sai cosa? Basterebbe che Berlu si stufasse della jolanda. A volte capita agli uomini di una certa età… Basterebbe che il sire stanco e stufo della troppa jolanda ingurgitata negli anni, avesse un leggero scarto omosex. A forza di mandar giù gnocca sera e mattina, mattina e sera succede, che ti venga voglia di cannelloni, no? E, in preda a questa nuova sollecitazione ormonale, cominciasse a guardare con interesse le sue poderose guardie del corpo. O magari capisse finalmente che ciò che lo lega ad Angelino Alfano non è interesse, ma amore vero. A quel punto, cari amici e amiche gay, sarebbe fatta. Leggi a piovere, matrimoni agevolati, viaggi di nozze a Mikonos omaggio… e soprattutto Vladimir Luxuria ministra delle Pari opportunità, Signorini sottosegretario, e Giovanardi lo mandano poi a prendere lezioni di recupero dai Village People.
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