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carlob

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Inserito il - 07/09/2009 : 12:43:03  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di carlob Invia a carlob un Messaggio Privato Aggiungi carlob alla lista amici
«Ammalata e senza casa, aiutatemi!» Daniela Picchianti e i suoi figli si sentono abbandonati dal Comune

PORTO S. STEFANO. «Vi prego aiutatemi voi del giornale. Giovedì scorso sono stata sfrattata perché non posso pagare l’affitto a causa di due gravissime malattie che, oltre a costringermi sulla sedia a rotelle, mi hanno fatto spendere tutti i risparmi che avevo. Per sei giorni il padrone che ha dato lo sfratto (troppo buono!) ha sistemato me, il mio compagno e i miei due figli in un albergo. Poi saremo in mezzo alla strada».
È un grido disperato quello che viene da Daniela Picchianti, la quarantenne santostefanese affetta da due malattie terribili, la fibromialgia e la radicolonevrite. Del suo caso il nostro giornale si è occupato più volte, sollecitato dalla suocera, Anna Maria Milani, madre di Maurizio Castellucci, il compagno che, per assisterla, ha perso il lavoro. Ora, Daniela e Maurizio tirano avanti con la pensione di invalidità di lei, 250 euro più l’assegno di accompagnamento di 465. Lui fa quello che può, ma è sempre troppo poco. Nulla per curarsi (le operazioni all’estero le ha affrontate grazie agli aiuti della popolazione), figuriamoci per mantenere i due figli. La mattina dello sfratto, racconta Anna Maria, sono andati tutti in Comune sperando che il sindaco Cerulli e il delegato alla casa Toschi gli trovassero una casa. «Invece - sostiene - il sindaco ci ha detto che non sono cose che non lo riguardano e Toschi ha fatto una risata in faccia a mio figlio. Pare che le uniche case libere sul territorio non siano del Comune ma dell’Ater...». Qualche mese fa la famiglia Castellucci una casa del Comune la rifiutò. «Ma - ribadisce Daniela - era di 27 mq, come potevamo viverci in quattro con me in carrozzina?». Alla fine, il più magnanimo è stato il padrone di casa che li ha sistemati per un giorno alla Lucciola e per altri cinque a Villa Azzurra, a Porto Ercole. E poi? (p.t.)







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