DAL CAMPO SPORTIVO A POGGIO CAPEL ROSSO
(Itinerario sud, percorrenza h. 3,00)
Volgendo stavolta le spalle a Monte Mario, si percorre diagonalmente l'intero piano, attraversando il campetto di calcio, per portarsi lungo la staccionata che divide il sentiero dalle abitazioni; un buon punto di riferimento, anche se non troppo gradevole, è costituito dalla presenza sotto ad alcuni punti di bidoni per la raccolta dell'immondizia, formati da cilindri di cemento. Da qui la strada si fa largo tra alti cespugli di macchia mediterranea e giardini di numerose abitazioni, diramandosi sulla destra in viottoli più piccoli, anch'essi diretti alle case, fino a raggiungere un bivio dal quale è già possibile scorgere gran parte della zona sud dell'isola.
S'imbocca a questo punto la strada in discesa, costeggiando zone a macchia bassa, fino a giungere, dopo meno di dieci minuti, al piano di Vignavecchia, un tempo coltivata, come il nome suggerisce, ed oggi coperta principalmente di inula ed arbusti di cisto marino, lentisco e mirto in rinnovazione .Sulla destra, pochi metri dopo la fine della discesa, si trova un piccolo boschetto a pino d'Aleppo, formato da esemplari di notevoli dimensioni, che rappresenta nei mesi più caldi una sosta provvidenziale e rinfrescante. Il viottolo che si apre immediatamente prima del boschetto conduce alla parte più occidentale del piano; volgendo le spalle alla pineta, è possibile prendere sulla destra uno strettissimo sentiero che conduce fino al mare. E utile comunque annotarsi mentalmente il luogo in cui il sentiero sfocia all'aperto, poiché altrimenti non sarà facile trovarlo al ritorno.
Voltando a sinistra dopo la fine della discesa si accede invece alla parte orientale del piano; dopo essere giunti all' altezza di un giovane pino isolato, è anche in questo caso possibile accedere al mare attraverso un impervio sentiero, devastato tra l'altro dai rifiuti metallici qui abusivamente scaricati da qualche irresponsabile; è forse preferibile rimandare la visita al mare di pochi minuti, quando cioè verranno incontrati, dopo avere lasciato Vignavecchia, sentieri più
agevoli. Proseguendo invece il sentiero che percorre il perimetro del piano, si incontra sulla destra una piccola pozza d'acqua dolce, spesso utilizzata dagli animali per bere, e poco più avanti un bellissimo esemplare di olivo, alla base del quale sono presenti alcuni cespugli di timelea, il meno comune tra gli arbusti presenti a Giannutri. Costeggiando poi il tratto a macchia alta, e incontrando al contempo uno spiazzo con numerose piante di elicriso, si torna di nuovo sul sentiero principale, a poca distanza dalla pineta.
La vecchia casa che si incontra dopo pochi metri è l'unica dell'intera parte meridionale; un centinaio di metri dopo si apre sulla destra uno spiazzo, prevalentemente coperto di piante annuali e bassi arbusti, dal quale è possibile osservare l'isola del Giglio e, nelle giornate più limpide, Montecristo. Il sentiero che si dirige verso destra conduce, in circa dieci minuti, al mare, in una stretta insenatura di Cala Brigantina. E consigliabile, se non necessario, evitare questo sentiero, peraltro poco interessante, durante la stagione riproduttiva del gabbiano reale mediterraneo, poiché, attraversando una delle aree con maggiore densità di nidi, si causerebbe un notevole disturbo alla colonia, rischiando anche di schiacciare uova e piccoli, perfettamente mimetizzati con il terreno.
Tornando indietro all'altezza dello spiazzo, e imboccando invece il sentiero di sinistra, si giunge al mare all'altezza di Cala Volo di Notte, dopo avere fiancheggiato grandi distese di rosmarino. Per proseguire verso la parte più meridionale dell'isola si prosegue invece diritto, iniziando così la strada in salita che porta nei pressi di Poggio Capel Rosso. Si tratta di uno dei tratti più belli, ove numerosi cisti fiancheggiano il sentiero che attraversa zone ricche di euforbia arborea; voltandosi indietro, man mano che la salita procede, si può godere di meravigliosi scorci dell'isola.
All'altezza di un piccolo casottino quasi interamente ricoperto dalla vegetazione, inizia il sentiero che porta fino alla vetta di Poggio Capel Rosso (88 metri), il maggiore
rilievo dell'isola sulla cui sommità è posta una torretta di osservazione, forse risalente all'epoca della seconda guerra
mondiale. Il primo tratto della deviazione è poco agevole, essen
do il sentiero appena accennato ed attraversato da grosse
piante; basta comunque seguire dapprima il margine destro della zona scavata che si incontra sulla sinistra, e poi girare verso destra quando la vegetazione lo permette. Dopo avere superato i rami bassi di un albero, ci si trova di nuovo all'aperto, ed è perciò facile raggiungere la vetta. Occorre però non lasciarsi mai tentare da vie più brevi o apparentemente più comode, perché la macchia, anche se bassa, può costituire un ostacolo infido, superabile solo al prezzo di escoriazioni e ferite. Una volta giunti alla torretta, comunque, si gode della più ampia vista su Giannutri, il Giglio e l'Argentario.
Tornati sul sentiero principale, si percorrono le ultime centinaia di metri che separano da Punta Capel Rosso, estremità meridionale dell'isola .Poco prima di giungere al faro, inizia sulla sinistra un sentiero che conduce, in circa dieci minuti, alla Scaletta, un approdo secondario, attraverso tratti di vegetazione particolarmente adatti alla nidificazione della magnanina.
Le scogliere che circondano il faro sono bellissime, ma l'intera zona è molto pericolosa per la scarsa consistenza del terreno; inoltre, l'accesso è proibito. Sarà talvolta possibile dare una timida occhiata chiedendo il permesso alle persone presenti all'interno del faro stesso. Percorrendo invece il tratto lungo costa ad occidente, si può ugualmente godere di spettacolari scorci sulla costa di Cala dei Grotto-ni, che qui precipita in mare quasi perpendicolarmente, con un'altezza di circa 40 metri .E però necessaria anche qui la massima cautela, perché l'erosione del mare ha causato l'aprirsi di voragini grandi e piccole, che rappresentano un pericolo mortale, affacciandosi sul vuoto. Occorre perciò evitare di procedere troppo vicino al limite della scogliera, ponendo attenzione ad ogni passo, e, se si è in gruppo, camminando in fila indiana. E comunque dal
mare che maggiormente si potrà godere di questo tratto di costa, certamente uno dei più belli di tutto il Mediterraneo,
con le sue immense grotte circondate da ripide pareti.
A questo punto non resta che imboccare nuovamente sentiero principale, percorrendolo a ritroso fino a Vignavecchia, risalendo fino al bivio dal quale iniziano le costruzioni. Continuando questa volta a sinistra, si attraversa un tratto ricco di case, imboccando poi la discesa che congiunge questo sentiero a quello che collega Cala Maestra al Campo Sportivo. Voltando in direzione della cala, s'incontrano, all'incirca all'altezza di un serbatoio in cemento posto sulla sinistra, due viottoli. Quello di destra conduce alla villa romana, di cui si parla in altra parte di questa guida,
attraversando tra l'altro un fitto rimboschimento a pino d'Aleppo; quello di sinistra conduce invece alle scogliere di Cala Ischiaiola, ove è anche presente una piccola grotta.
Con il ritorno al sentiero principale e, da qui, al Campo Sportivo, si conclude la visita all'isola.
Itinerario 1
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